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lunedì 28 dicembre 2009
Dal FORUM interno del Gruppo delle Cinque Terre
Maurizio Di Gregorio (Lazio- Fiori gialli)
IL PROSSIMO MERITATO DISASTRO DELLE REGIONALI ?
Passano i giorni e le settimane e ancora non vediamo prevalere quel sano senso di collaborazione tra le diverse anime della cultura ecologista che potrebbero portare ad una qualche possibile prefigurazione di in nuovo processo costituente che auspichiamo da sempre e per il quale stiamo lavorando come Gruppo delle Cinque Terre.
Le elezioni regionali e le amministrative sono da sempre state usate dai Politici della Casta per pesarsi e contarsi in forza organizzativa e in seguito e per costruire la ragnatela delle carriere politiche.
Sarebbe proprio necessario che chi sostiene di opporsi alla Casta sapesse proporsi con comportamenti più virtuosi e non usasse anche lui queste prossime scadenze elettorali semplicemente per contarsi: quanto dico va rivolto a tutti, ai Verdi di Bonelli, ai Grillini, alle liste civiche collegate con PBC e a tutti gli svariati altri che sgomitano per una delle varie ipotesi sul tappeto.
Se non piace guardare in faccia la realtà, il peggio sarà imminente proprio per tutti.
Il fatto che vediamo possibile una aggregazione politica alla Europe Ecologie per l'Italia, non significa che non vediamo l'estrema frammentazione e inconsistenza di tutte le associazioni delle aree ecologiste, sia riformatrici che radicali.
Chi ha in questi anni, difficili vero, condotto partiti movimenti ed associazioni non credo proprio sia ben titolato per indicare la strada da seguire.
Non vi è solo un marciume della politica tradizionale, c'è anche il fallimento sostanziale, il seguito esiguo e la totale inconsistenza organizzativa di ogni specifico movimento.
Quindi sarebbe il caso che si riuscisse a vedere le cose per come stanno, con i loro pregi (pochi) e i loro difetti (tantissimi).
E si imparasse ad uscire dalle proprie posizioni per imparare anche a riconoscere quelle degli altri
Noi vogliamo lavorare per il cambiamento reale delle cose, lento o veloce si vedrà quel che si potrà.
E intendiamo restare al fianco delle legittime aspirazioni di quell'area di opinione pubblica, che non fa politica o associazioni per professione, ma vuol vedere processi e persone valide fare cose reali.
Continuare a dividersi su linee politiche e su programmi indica solo l'incapacità umana, culturale e politica collettiva. E' questo che va superato!
Siamo tutti d'accordo?
Sergio Mazzanti (Lazio-Rete dei Cittadini)
Non sono d'accordo.
Credo che la Rete dei Cittadini, il progetto per una lista regionale per il Lazio a cui partecipa Per il bene comune INSIEME a tanti altri gruppi e singole persone, stia cercando di fare CONCRETAMENTE quello che il gruppo delle cinque terre propone.
Da aprile stiamo mettendo attorno a un tavolo tutti i gruppi e singole persone disposti a fare un passo indietro per unirsi sui contenuti.
Ciascuno di noi ha fatto un passo indietro per unirsi sui contenuti.
Siamo trasversali (abbiamo gruppi che vengono dalla destra e dalla sinistra, persone che vengono da tutti i partiti e associazioni)
Siamo democratici DAVVERO (non a caso partecipano al progetto i Democratici Diretti)
Abbiamo un'attenzione olistica per tutta la società, dall'ambiente all'economia, dall'istruzione alle politiche sociali, alla giustizia, ecc.
Abbiamo creato da zero uno strumento NUOVO, decentrato, in cui tutti i gruppi e i singoli mantengono la loro identità (= ricchezza)
Qual è il problema?
Che non abbiamo deciso di chiamarci "ecologisti"?
Avete mai pensato che la Rete dei Cittadini potrebbe essere un ottimo strumento per aggregare forze che, forse, si potrebbero un giorno riconoscere nella costituente ecologista? oppure in un X che ha gli stessi contenuti della costituente ecologista, ma si chiama in modo diverso?
Perchè la Rete dei Cittadini non potrebbe costituire quella fase di passaggio che renderebbe queste regionali non un disastro, ma un anello di un percorso positivo.
Se ci dite qual è la differenza del nostro progetto con quello che propone il gruppo delle cinque terre sarei ben contento di migliorarci.
Perchè non mi sento di "non meritare" nessun disastro.
Sono mesi che non solo ci appelliamo a tutti per unire le forze, ma concretamente lavoriamo in questa direzione.
Non sarà venuto il momento di darci fiducia?
Maurizio Di Gregorio (Lazio- Fiori gialli)
ANCHE SE LE INTENZIONI SONO BUONE NON SEMPRE IL RISULTATO LO E'
Condivido ed apprezzo molto il lavoro che sta svolgendo Sergio e gli altri di PBC, e con l'occasione mi complimento per il lavoro, a quello che mi giunge, che stanno svolgendo nella creazione della Rete dei Cittadini.
Identicamente mi sento dalla parte di tutti o quasi, eppure non posso ignorare lo squilibrio enorme di forze che ci sarà in campo alle prossime regionali:
di fronte ad una situazione politica schifosa vi saranno i tentativi nobili di pochi piccoli gruppi che cercheranno di proporre qualcosa di diverso.
La stessa credibilità dei "buoni percorsi" è in rischio nella mente di quei tantissimi cittadini che vorrebbero vedere qualcosa di nuovo e consistente farsi avanti per cambiare le cose.
Quindi mi trovo con due considerazioni in fondo contrastanti:
da una parte vorrei augurare a tutti una ottima riuscita, dall'altra prevedo comunque un flop elettorale.
Il problema che resta, e che deve essere affrontato con saggezza è cosa resterà dopo le regionali:
1) ancora altri si sposteranno verso l'area del non voto
2) diversi attivisti stanchi e delusi si potrebbero allontanare dall'impegno
3) le piccole elites politiche si troveranno sole a contare i risultati e sulla base di essi fonderanno la propria forza contrattuale nei rapporti con gli altri.
Noi del gruppo delle Cinque Terre avevamo provato a proprorre un percorso un pò originale:
1) presentare una lista comune tra PBC, reti civiche Grilli,
2) appoggiata dall'esterno o anche partecipata dai verdi
3) appoggiati anche dall'esterno dai radicali.
4) puntare direttamente al 10%
E per ribaltare il solito modo con cui vengono gestite queste cose avevamo proposto a tutti di regalare - e non di contrattare - la rappresentanza
alla forza più nuova e più piccola che stava emergendo, cioè la rete dei Cittadini.
Perchè una unione sia vera occorre la disponibilità e la generosità di darsi - e questo poi vale per tutti
ma - vedete come è fragile questa possibilità ?
sarà interessante chiedere a tutti quelli che si presentano, dopo le elezioni, perchè poi non hanno seguito questa strada
Quindi anche se personalemte mi sento di fare gli auguri a tutti, razionalmente non posso prevedere che un meritato disastro prossimo
IL PROSSIMO MERITATO DISASTRO DELLE REGIONALI ?
Passano i giorni e le settimane e ancora non vediamo prevalere quel sano senso di collaborazione tra le diverse anime della cultura ecologista che potrebbero portare ad una qualche possibile prefigurazione di in nuovo processo costituente che auspichiamo da sempre e per il quale stiamo lavorando come Gruppo delle Cinque Terre.
Le elezioni regionali e le amministrative sono da sempre state usate dai Politici della Casta per pesarsi e contarsi in forza organizzativa e in seguito e per costruire la ragnatela delle carriere politiche.
Sarebbe proprio necessario che chi sostiene di opporsi alla Casta sapesse proporsi con comportamenti più virtuosi e non usasse anche lui queste prossime scadenze elettorali semplicemente per contarsi: quanto dico va rivolto a tutti, ai Verdi di Bonelli, ai Grillini, alle liste civiche collegate con PBC e a tutti gli svariati altri che sgomitano per una delle varie ipotesi sul tappeto.
Se non piace guardare in faccia la realtà, il peggio sarà imminente proprio per tutti.
Il fatto che vediamo possibile una aggregazione politica alla Europe Ecologie per l'Italia, non significa che non vediamo l'estrema frammentazione e inconsistenza di tutte le associazioni delle aree ecologiste, sia riformatrici che radicali.
Chi ha in questi anni, difficili vero, condotto partiti movimenti ed associazioni non credo proprio sia ben titolato per indicare la strada da seguire.
Non vi è solo un marciume della politica tradizionale, c'è anche il fallimento sostanziale, il seguito esiguo e la totale inconsistenza organizzativa di ogni specifico movimento.
Quindi sarebbe il caso che si riuscisse a vedere le cose per come stanno, con i loro pregi (pochi) e i loro difetti (tantissimi).
E si imparasse ad uscire dalle proprie posizioni per imparare anche a riconoscere quelle degli altri
Noi vogliamo lavorare per il cambiamento reale delle cose, lento o veloce si vedrà quel che si potrà.
E intendiamo restare al fianco delle legittime aspirazioni di quell'area di opinione pubblica, che non fa politica o associazioni per professione, ma vuol vedere processi e persone valide fare cose reali.
Continuare a dividersi su linee politiche e su programmi indica solo l'incapacità umana, culturale e politica collettiva. E' questo che va superato!
Siamo tutti d'accordo?
Sergio Mazzanti (Lazio-Rete dei Cittadini)
Non sono d'accordo.
Credo che la Rete dei Cittadini, il progetto per una lista regionale per il Lazio a cui partecipa Per il bene comune INSIEME a tanti altri gruppi e singole persone, stia cercando di fare CONCRETAMENTE quello che il gruppo delle cinque terre propone.
Da aprile stiamo mettendo attorno a un tavolo tutti i gruppi e singole persone disposti a fare un passo indietro per unirsi sui contenuti.
Ciascuno di noi ha fatto un passo indietro per unirsi sui contenuti.
Siamo trasversali (abbiamo gruppi che vengono dalla destra e dalla sinistra, persone che vengono da tutti i partiti e associazioni)
Siamo democratici DAVVERO (non a caso partecipano al progetto i Democratici Diretti)
Abbiamo un'attenzione olistica per tutta la società, dall'ambiente all'economia, dall'istruzione alle politiche sociali, alla giustizia, ecc.
Abbiamo creato da zero uno strumento NUOVO, decentrato, in cui tutti i gruppi e i singoli mantengono la loro identità (= ricchezza)
Qual è il problema?
Che non abbiamo deciso di chiamarci "ecologisti"?
Avete mai pensato che la Rete dei Cittadini potrebbe essere un ottimo strumento per aggregare forze che, forse, si potrebbero un giorno riconoscere nella costituente ecologista? oppure in un X che ha gli stessi contenuti della costituente ecologista, ma si chiama in modo diverso?
Perchè la Rete dei Cittadini non potrebbe costituire quella fase di passaggio che renderebbe queste regionali non un disastro, ma un anello di un percorso positivo.
Se ci dite qual è la differenza del nostro progetto con quello che propone il gruppo delle cinque terre sarei ben contento di migliorarci.
Perchè non mi sento di "non meritare" nessun disastro.
Sono mesi che non solo ci appelliamo a tutti per unire le forze, ma concretamente lavoriamo in questa direzione.
Non sarà venuto il momento di darci fiducia?
Maurizio Di Gregorio (Lazio- Fiori gialli)
ANCHE SE LE INTENZIONI SONO BUONE NON SEMPRE IL RISULTATO LO E'
Condivido ed apprezzo molto il lavoro che sta svolgendo Sergio e gli altri di PBC, e con l'occasione mi complimento per il lavoro, a quello che mi giunge, che stanno svolgendo nella creazione della Rete dei Cittadini.
Identicamente mi sento dalla parte di tutti o quasi, eppure non posso ignorare lo squilibrio enorme di forze che ci sarà in campo alle prossime regionali:
di fronte ad una situazione politica schifosa vi saranno i tentativi nobili di pochi piccoli gruppi che cercheranno di proporre qualcosa di diverso.
La stessa credibilità dei "buoni percorsi" è in rischio nella mente di quei tantissimi cittadini che vorrebbero vedere qualcosa di nuovo e consistente farsi avanti per cambiare le cose.
Quindi mi trovo con due considerazioni in fondo contrastanti:
da una parte vorrei augurare a tutti una ottima riuscita, dall'altra prevedo comunque un flop elettorale.
Il problema che resta, e che deve essere affrontato con saggezza è cosa resterà dopo le regionali:
1) ancora altri si sposteranno verso l'area del non voto
2) diversi attivisti stanchi e delusi si potrebbero allontanare dall'impegno
3) le piccole elites politiche si troveranno sole a contare i risultati e sulla base di essi fonderanno la propria forza contrattuale nei rapporti con gli altri.
Noi del gruppo delle Cinque Terre avevamo provato a proprorre un percorso un pò originale:
1) presentare una lista comune tra PBC, reti civiche Grilli,
2) appoggiata dall'esterno o anche partecipata dai verdi
3) appoggiati anche dall'esterno dai radicali.
4) puntare direttamente al 10%
E per ribaltare il solito modo con cui vengono gestite queste cose avevamo proposto a tutti di regalare - e non di contrattare - la rappresentanza
alla forza più nuova e più piccola che stava emergendo, cioè la rete dei Cittadini.
Perchè una unione sia vera occorre la disponibilità e la generosità di darsi - e questo poi vale per tutti
ma - vedete come è fragile questa possibilità ?
sarà interessante chiedere a tutti quelli che si presentano, dopo le elezioni, perchè poi non hanno seguito questa strada
Quindi anche se personalemte mi sento di fare gli auguri a tutti, razionalmente non posso prevedere che un meritato disastro prossimo
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