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martedì 11 maggio 2010
Villa Borghese, ambientalisti in rivolta
"Gli scavi Acea minacciano i platani secolari"
Malgrado le proteste degli ambientalisti, le ruspe dell'Acea hanno ripreso a minacciare la Valle dei Platani dentro Villa Borghese.
Da alcuni giorni sono infatti ripresi gli scavi per la realizzazione dell' acquedotto Acea che dovrebbe servire il quartiere Parioli. Il cantiere era stato bloccato lo scorso 5 giugno dopo le proteste delle associazioni ambientaliste e di Peter Raven, botanico fra i più autorevoli e membro del consiglio della National Geographic Society che aveva scritto una lettera aperta al sindaco Alemanno per chiedere "l'interruzione immediata degli scavi" che avrebbero inflitto danni irreversibili ai platani secolaridi Villa Borghese. Non solo alberi, ma veri e propri monumenti del verde piantati all'inizio del '600 da Savino da Montepulciano, il giardiniere del cardinale Borghese.
Ebbene, nonostante due esperti di chiara fama, il biologo Carlo Blasi e il recentemente scomparso geologo Renato Funiciello, in una perizia commissionata dall'assessore comunale all'Ambiente Fabio De Lillo abbiano definito i lavori per l'acquedotto "oggettivamente incompatibili con la situazione ambientale" e abbiano chiesto la deviazione degli scavi al di fuori della Valle dei Platani, da alcuni giorni le ruspe sono tornate a minacciare gli alberi secolari. I lavori sono infatti ripresi e sulla recinzione del cantiere dell'Acea un cartello garantisce, citando la presenza di una nuova perizia e illustrando con grafici e disegni il percorso dell'acquedotto, che "al termine dei lavori, la condotta interrata non sarà in alcun modo visibile e l'aspetto della villa resterà inalterato". Ma le associazioni ambientaliste contestano queste parole.
"È straordinario che il Comune, dopo aver commissionato ufficialmente una perizia a due esperti di chiara fama, poi rinneghi quei risultati e cavi dal cappello una perizia alternativa - accusa Michele Nancini del comitato Amici di Villa Borghese - il documento originale dei due esperti è accessibile online e parla chiaro. A noi non resta che chiedere in sede giudiziaria il risarcimento di eventuali danni ma è una magra soddisfazione se i platani dovessero invece subire danni permanenti". Ad annunciare una battaglia legale è anche Vanna Mannucci di Italia Nostra: "Se il Campidoglio non interverrà immediatamente faremo un esposto in procura". Sul piede di guerra anche il Wwf Lazio: "Ribadendo la sacralità del vincolo sotto cui ricade Villa Borghese - precisa Vanessa Ranieri - chiediamo alla Sovrintendenza di bloccare il cantiere e tutelare il parco". E Lorenzo Parlati, responsabile del Lazio di Legambiente sottolinea che "il progetto poteva e doveva essere modificato facendo passare la conduttura al di fuori di Villa Borghese, salvando così la secolare Valle Platani".
( news tratte da La Repubblicaonline - Laura Mari )
Da alcuni giorni sono infatti ripresi gli scavi per la realizzazione dell' acquedotto Acea che dovrebbe servire il quartiere Parioli. Il cantiere era stato bloccato lo scorso 5 giugno dopo le proteste delle associazioni ambientaliste e di Peter Raven, botanico fra i più autorevoli e membro del consiglio della National Geographic Society che aveva scritto una lettera aperta al sindaco Alemanno per chiedere "l'interruzione immediata degli scavi" che avrebbero inflitto danni irreversibili ai platani secolaridi Villa Borghese. Non solo alberi, ma veri e propri monumenti del verde piantati all'inizio del '600 da Savino da Montepulciano, il giardiniere del cardinale Borghese.
Ebbene, nonostante due esperti di chiara fama, il biologo Carlo Blasi e il recentemente scomparso geologo Renato Funiciello, in una perizia commissionata dall'assessore comunale all'Ambiente Fabio De Lillo abbiano definito i lavori per l'acquedotto "oggettivamente incompatibili con la situazione ambientale" e abbiano chiesto la deviazione degli scavi al di fuori della Valle dei Platani, da alcuni giorni le ruspe sono tornate a minacciare gli alberi secolari. I lavori sono infatti ripresi e sulla recinzione del cantiere dell'Acea un cartello garantisce, citando la presenza di una nuova perizia e illustrando con grafici e disegni il percorso dell'acquedotto, che "al termine dei lavori, la condotta interrata non sarà in alcun modo visibile e l'aspetto della villa resterà inalterato". Ma le associazioni ambientaliste contestano queste parole.
"È straordinario che il Comune, dopo aver commissionato ufficialmente una perizia a due esperti di chiara fama, poi rinneghi quei risultati e cavi dal cappello una perizia alternativa - accusa Michele Nancini del comitato Amici di Villa Borghese - il documento originale dei due esperti è accessibile online e parla chiaro. A noi non resta che chiedere in sede giudiziaria il risarcimento di eventuali danni ma è una magra soddisfazione se i platani dovessero invece subire danni permanenti". Ad annunciare una battaglia legale è anche Vanna Mannucci di Italia Nostra: "Se il Campidoglio non interverrà immediatamente faremo un esposto in procura". Sul piede di guerra anche il Wwf Lazio: "Ribadendo la sacralità del vincolo sotto cui ricade Villa Borghese - precisa Vanessa Ranieri - chiediamo alla Sovrintendenza di bloccare il cantiere e tutelare il parco". E Lorenzo Parlati, responsabile del Lazio di Legambiente sottolinea che "il progetto poteva e doveva essere modificato facendo passare la conduttura al di fuori di Villa Borghese, salvando così la secolare Valle Platani".
( news tratte da La Repubblicaonline - Laura Mari )
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