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martedì 8 febbraio 2011
Referendum: Cremona, campagne unitarie per 3 SI'
Alla relazione introduttiva (allegato 1) è seguita l’approfondita discussione.
La prima decisione operativa riguarda l’impegno dei Comitati costituitisi in Coordinamento nazionale ad avviare fin dai prossimi giorni nei rispettivi territori iniziative di unica campagna referendaria su entrambi i temi: vota Sì per l’acqua pubblica e contro il nucleare.
Nel contempo è stato deciso di inviare a ciascun comitato elettorale nazionale già costituitosi ( 3 in totale ma separati) un formale invito (allegato 2) ad un incontro per verificare l’opportunità di dar vita ad un’unica Campagna referendaria nazionale che comprenda i temi dell’energia e dell’acqua.
Infine ci siamo dati appuntamento per la “Seconda tappa” con l’assemblea del 26 febbraio prossimo a Firenze.
Allegato 1
L’Assemblea, convocata da una proposta cui hanno aderito oltre 100 gruppi e movimenti di base contrari al nucleare attivi in diverse parti d’Italia, riunitasi a Cremona il 5 febbraio 2011 per affrontare le questioni aperte dalla grande sfida democratica rappresentata dai prossimi Referendum che si dovrebbero tenere tra il 15 aprile e il 15 giugno 2011, se non interverrà una traumatica interruzione della Legislatura con l’indizione di elezioni politiche anticipate, è chiamata a discutere sulle seguenti proposte.
Considerando indispensabile che sulla scelta del ritorno dell’Italia all’energia elettronucleare e sul tema dell’acqua “risorsa pubblica” si pronunci direttamente il popolo italiano attraverso lo strumento referendario perché tali opzioni, di rilevanza eccezionale per l’interesse generale e per il futuro stesso del nostro Paese, non possono dipendere dai calcoli di corto respiro di maggioranze temporaneamente al potere;
nella convinzione che il Piano nucleare ENEL-EDF, costituito da 7 centrali per circa 11,2 GW da realizzare entro il 2050 con la copertura del 20% soltanto del fabbisogno elettrico nazionale (Enea, Rapporto 2009) sarebbe un’avventura finanziaria che ricadrebbe sui conti pubblici dello Stato, cioè sulle tasche dei cittadini e sarebbe in diretta competizione sia con le fonti rinnovabili sia con la “risorsa” efficienza energetica in grado di creare molti più posti di lavoro;
ritenendo assai alta la posta in gioco perché i referendum sul nucleare e sull’acqua riguardano la sicurezza e la tutela della salute, la salvaguardia dell’ambiente e dei fiumi di fronte ai cambiamenti climatici, l’uso plurimo dell’acqua, l’uguaglianza dei cittadini nel diritto di accesso ai beni comuni, lo svuotamento del valore delle autonomie locali e il peso democratico dei territori, la validità e sostenibilità del modello economico scelto, la responsabilità nell’uso delle risorse finanziarie sempre più scarse;
chiedere a tutte le forze politiche, economiche e sociali che si favorisca lealmente la partecipazione ai Referendum, per riconsegnare la decisione alla sovranità popolare: nel 1987 furono i cittadini elettori a decidere con i Referendum di allora l’uscita dell’Italia dal nucleare; oggi, siano ugualmente i cittadini elettori a decidere con il Referendum se rientrarci o no;
giudicare obiettivo prioritario per tutti i sinceri democratici il raggiungimento del quorum del 50% più 1 degli aventi diritto al voto, soglia di partecipazione decisiva per rendere valida la consultazione popolare referendaria;
impegnarsi, anche per questo motivo, ad una rinascita della democrazia partecipativa, aprendo con l’attuale prima tappa a Cremona un “percorso costituente” a livello di società civile per la creazione di un Coordinamento nazionale dei gruppi e movimenti di base contrari al nucleare, autonomo dai partiti, sempre aperto a nuove proposte e al coinvolgimento con pari dignità di nuovi soggetti, in una logica inclusiva e ispirata ai principi dell’autogoverno, teso a elaborare e perseguire una strategia comune di respiro nazionale ed europeo;
proporre a tutti i livelli , nazionale, regionale e locale di caratterizzare la Campagna referendaria con la scelta secca e chiara dei Sì ai 3 Referendum sul nucleare e sull’acqua , nella convinzione che le ragioni specifiche a favore della cancellazione dell’opzione nucleare dal futuro dell’Italia si rafforzino reciprocamente con le ragioni contrarie alla privatizzazione dell’acqua e che una moderna ed efficace campagna mediatica abbia bisogno di una chiave culturale ed etica complessiva, piuttosto che di un eccesso di dettagli tecnici a sostegno di un solo specifico quesito;
invitare alla massima unità possibile tutte le forze interessate al successo dei Referendum e indicare nel confronto tra il nostro Coordinamento nazionale, in via di costituzione, e i Comitati Referendari nazionali la strada più utile per rendere efficace e vincente una Campagna referendaria che non deve assolutamente cadere in un eccesso di distinzioni, polarizzazioni, logiche divergenti o addirittura latente concorrenza tra i diversi soggetti promotori o sostenitori dei Referendum;
incaricare una propria delegazione a verificare se esistano le condizioni per forme di collaborazione con i Comitati referendari nazionali, nel rispetto comunque della totale autonomia del nostro Coordinamento nazionale che rimane un valore non negoziabile e un principio disponibile solo per i gruppi e movimenti di base che lo costituiscono;
chiedere che l’esito di tali incontri venga riferito alla prossima Assemblea dei nostri gruppi e movimenti per assumere decisioni fondate e conseguenti, per meglio definire e orientare le nostre capacità organizzative che, nel frattempo, dovrebbero costituire coordinamenti locali e regionali, impostare campagne informative unitarie e creative già aperte , ove possibile, alla collaborazione con i movimenti dell’acqua pubblica.
Sentendoci noi tutti, partecipanti a questa assemblea, attori responsabili e appassionati della sfida referendaria e sentendoci parte di tante energie che operano nei territori, invochiamo un diverso rapporto centro-periferia e riteniamo che la dimensione della rappresentanza nei Comitati referendari nazionali non si possa risolvere con la vecchia forma della cooptazione ma con veri e seri rapporti bidirezionali . Con la nostra assemblea vogliamo cominciare a scrivere questa nuova pagina, innovando nel metodo, puntando sulla capacità di interazione delle nostre reti, sulla nostra creatività e competenza, riconoscendo al nostro lavoro sul territorio la dignità che merita.
Al vanaglorioso e illusorio “rinascimento nucleare” vogliamo rispondere con la rinascita di una coscienza civile al servizio della nostra comunità locale e nazionale.
Allegato 2
Spett. Responsabile…..
Comitato Referendario Nazionale …..
L’Assemblea dei gruppi e dei movimenti di base contrari al nucleare, riunitasi sabato 5 febbraio 2011 a Cremona come prima tappa verso la costituzione di un proprio autonomo Coordinamento nazionale (in allegato l’elenco delle adesioni),
di fronte alla grande e difficile prova dei prossimi Referendum e alla sfida del raggiungimento del quorum,
ritenendo indispensabile una convergenza strategica e operativa sui temi dell’energia e dell’acqua bene comune,
convinta che per raggiungere l’obiettivo del 50% più uno degli aventi diritto al voto l’unità di tutte le forze e di tutti i soggetti presenti nei territori, come attori e strumento di democrazia partecipata, sia fattore decisivo,
Vi chiede l’urgenza di un incontro con una nostra delegazione per verificare l’opportunità di dar vita ad un’unica Campagna referendaria che comprenda i temi dell’energia e dell’acqua.
Vi comunica inoltre che stiamo già avviando in molte Regioni italiane e in molti territori una campagna unitaria a sostegno dei Sì ai Referendum.
nazionale
L’esigenza che avanza è quella che vogliate accogliere sollecitamente questa richiesta, anche in previsione di una nuova Assemblea nazionale che si terrà a Firenze il prossimo 26 febbraio e alla quale verranno riferiti i termini dell’incontro.
Ringraziandovi dell’attenzione che vorrete dimostrare alle nostre proposte, restiamo in attesa fiduciosa di una vostra risposta. Cordiali saluti,...
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