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martedì 1 febbraio 2011
Noterelle sul conclave di Bologna e gli Ecologisti del futuro
Il conclave di Bologna che, seppure attraverso un pacato e civile confronto, ha portato all’avvio di due diversi percorsi di aggregazione, è comunque un segnale positivo che la galassia di movimenti , gruppi, persone, che in forme diverse cercano di costruire una nuova Italia possibile è, al contrario del passato, in movimento.
Intanto per la partecipazione e soprattutto per il confronto serio e appassionato, forse per la prima volta dopo decenni, di tante anime ( ma nel paese sono ancora molte di più ) di questa variegata galassia che gradualmente sta costruendo una autonomia politica ma anche culturale e organizzativa dal vecchio sistema dei partiti.
Il confronto più approfondito è avvenuto nei tre gruppi di lavoro: 1) sui temi e contenuti di quest’area politico-culturale su cui si è manifestata probabilmente la convergenza più ampia, 2) sulle regole e forme nuove della possibile organizzazione di un nuovo movimento su cui si sono manifestate differenze che attraverso un confronto approfondito potrebbero essere superate, 3) infine sul rapporto con i partiti esistenti ( e collegato sul problema dello scioglimento dei Verdi ) , sul problema delle alleanze e di fatto sui comportamenti elettorali almeno nel breve e medio periodo. In questo gruppo si è manifestata una netta differenziazione che ha portato alla divaricazione dei percorsi nell’immediato futuro.
Il lungo percorso per liberarsi della vecchia politica, di vecchi schemi di riferimento e di comportamento, delle vecchie logiche, che hanno portato, specie nella situazione anomala del nostro paese, alla paralisi della società italiana negli ultimi decenni, sono duri a morire e stanno non solo all’interno di gruppi e forme organizzate esistenti, ma anche e soprattutto all’interno di ognuno di noi; con inevitabili differenze di compromissione che hanno, ed è naturale, anche una stratificazione diversa nelle diverse stratificazioni generazionali.
Di fatto si stanno consolidando quattro aree diverse di molto diversa consistenza e connotazione culturale, politica, organizzativa ( il che è un bene non un male rispetto all’immobilismo del passato).
L’area del movimento di Grillo, l’area che ha dato vita a Uniti e Diversi, l’area delle reti e movimenti Civici ed Ecologisti che si incontrerà a fine febbraio e a fine marzo, l’area che ha origine nei Verdi e che ha promosso la Costituente ecologista, in forme molto diverse e con un grado diverso di radicalità e di innovazione rappresentano quattro diversi possibili percorsi che, speriamo solo momentaneamente, possono essere vissuti come divaricanti e magari in competizione; ma che esprimono invece e comunque novità e cambiamento, rispetto alla palude stagnante degli ultimi anni.
Il piccolo Gruppo delle Cinque Terre, che attraverso un difficile percorso ha garantito la possibilità di arrivare al Conclave attraverso un testardo impegno di mesi, pur rinnovando e precisando meglio il proprio ruolo, continuerà con coerenza a proporre, momento per momento, i passi necessari e possibili attraverso i quali queste quattro aree e i tanti che ancora non si sono messi in movimento possano, con i tempi che sono necessari, convergere nell’obiettivo di costruire un'altra Italia possibile.
Una convergenza che è l’unica strada realistica per trasformare un sogno in realtà e liberarsi di quel realismo illusorio che fa morire i sogni.
Massimo Marino
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