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venerdì 29 aprile 2011
2011: attacco alle rinnovabili
di Antonio Cianciullo *
E poi dicono che il presidente del Consiglio si distrae. Calunnie. Affossa il fotovoltaico, blocca l’eolico, ignora l’altolà delle banche estere, fa finta di non sentire il commissario europeo all’Energia, cancella il piano nucleare e si prepara a scriverlo da capo a referendum beffato. E’ un iperattivismo da test anti doping.
Mentre le Regioni si ribellano al decreto che, secondo le indiscrezioni trapelate, spegne il sole in Italia, arrivano i dati sull’energia dal vento. Secondo il rapporto 2011 della World Wind Energy Association, la Cina ha conquistato la leadership nell’eolico a fine 2010 e si appresta a consolidare il risultato nel 2011. Stati Uniti, Germania e Spagna inseguono. L’Italia, prevede l’Anev, nel 2011 sarà scavalcata dal Canada e forse da Francia e Regno Unito. Nelle classifica delle installazioni eoliche pro capite e per chilometro quadrato l’Italia scende rispettivamente al 15° e al 9° posto nella classifica mondiale.
Mentre le Regioni si ribellano al decreto che, secondo le indiscrezioni trapelate, spegne il sole in Italia, arrivano i dati sull’energia dal vento. Secondo il rapporto 2011 della World Wind Energy Association, la Cina ha conquistato la leadership nell’eolico a fine 2010 e si appresta a consolidare il risultato nel 2011. Stati Uniti, Germania e Spagna inseguono. L’Italia, prevede l’Anev, nel 2011 sarà scavalcata dal Canada e forse da Francia e Regno Unito. Nelle classifica delle installazioni eoliche pro capite e per chilometro quadrato l’Italia scende rispettivamente al 15° e al 9° posto nella classifica mondiale.
Sommando questi numeri alla crisi programmata per il solare, lo stop per l’energia pulita sembra assicurato. E in assenza di un pronunciamento popolare attraverso il referendum, si profila – secondo gli annunci di Berlusconi – un ritorno ai piani nucleari tra un paio di anni.
* dal blog ECO-LOGICA- la Repubblica 28 aprile 2011
lunedì 25 aprile 2011
I cinque criteri della spesa a basso impatto ambientale
Fare la spesa e mangiare non solo soddisfa il nostro bisogno di nutrirci, ma ha ricadute ambientali, sociali ed economiche oltre che sulla nostra salute. Il cibo, infatti, costituisce circa il 25% dell’impatto ambientale di ognuno di noi.
Ogni giorno compiamo libere scelte su cosa mangiare, come cucinare, cosa buttare, cosa ordinare al ristorante, cosa acquistare. E’ importante essere consapevoli delle proprie scelte, ma non è facile orientarsi tra allarmismi veri e falsi, false credenze, mala-informazione.
Come sempre ci vuole buon senso e non è necessario stravolgere la propria vita o cambiare radicalmente le proprie abitudini per acquisire una libertà reale di scelta.
Per avere il massimo beneficio e il minore impatto gli ingredienti che portiamo sulla nostra tavola dovrebbero rispondere a tutti questi requisiti:
- provenire da agricoltura biologica o biodinamica (la stagionalità è sottintesa);
- avere percorso meno strada possibile;
- provenire direttamente dal produttore senza ulteriori passaggi di mano e possibilmente essere stati raccolti da poco;
- essere stati lavorati meno possibile;
- essere privi di imballaggio.
Ognuno di questi criteri (biologico, km zero, filiera corta, ecc.), se preso singolarmente, è discutibile. Ne parla ad esempio Dario Bressanini in Pane e Bugie (Chiarelettere, 2010). Se però si riescono a rispettare tutti i requisiti contemporaneamente si ha il massimo beneficio senza rischiare paradossi come la fragola biologica che viene dalla Nuova Zelanda.
Non tutti gli alimenti che consumeremo potranno soddisfare questi requisiti ma almeno per quelli che costituiscono la base della nostra alimentazione ci possiamo provare.
Dove trovare questi prodotti? Acquistando direttamente dai produttori, cosa non banale per chi vive lontano dalla campagna. Per questo, e dal desiderio di riappropriarsi del proprio potere d’acquisto, nella seconda metà degli anni ’90 sono nati i primi Gruppi di Acquisto Solidale. Ora sono circa 700 in Italia di cui 200 solo a Milano.
I GAS stanno crescendo e cominciano a farsi sentire anche politicamente e a esercitare il proprio potere anche a livello di politiche del territorio. Vedi ad esempio la “Lettera ai candidati sindaco del Comune di Milano” (sostenuta da Intergas e da diversi GAS molto attivi come il Gas Lola), o la “Lettera alla Provincia di Roma sugli interventi di sostegno”, la raccolta firme contro la privatizzazione dell’acqua.
Non si tratta quindi solo di un’alternativa al supermercato, ma di una scelta consapevole che può arricchire anche umanamente. Naturalmente bisogna dedicargli un po’ del nostro tempo, ma a beneficiarne saranno anche l’economia locale e il territorio. Con la possibilità di instaurare rapporti di fiducia con i produttori e avere accesso a prodotti di altissima qualità che non arrivano sugli scaffali dei supermercati perché le produzioni sono piccole e artigianali.
Per conoscere i GAS potete consultare il sito Retegas (Intergas per la Provincia di Milano e Gasroma per il Lazio) dove ci si può iscrivere e partecipare a incontri e acquisti.
Ogni giorno compiamo libere scelte su cosa mangiare, come cucinare, cosa buttare, cosa ordinare al ristorante, cosa acquistare. E’ importante essere consapevoli delle proprie scelte, ma non è facile orientarsi tra allarmismi veri e falsi, false credenze, mala-informazione.
Come sempre ci vuole buon senso e non è necessario stravolgere la propria vita o cambiare radicalmente le proprie abitudini per acquisire una libertà reale di scelta.
Per avere il massimo beneficio e il minore impatto gli ingredienti che portiamo sulla nostra tavola dovrebbero rispondere a tutti questi requisiti:
- provenire da agricoltura biologica o biodinamica (la stagionalità è sottintesa);
- avere percorso meno strada possibile;
- provenire direttamente dal produttore senza ulteriori passaggi di mano e possibilmente essere stati raccolti da poco;
- essere stati lavorati meno possibile;
- essere privi di imballaggio.
Ognuno di questi criteri (biologico, km zero, filiera corta, ecc.), se preso singolarmente, è discutibile. Ne parla ad esempio Dario Bressanini in Pane e Bugie (Chiarelettere, 2010). Se però si riescono a rispettare tutti i requisiti contemporaneamente si ha il massimo beneficio senza rischiare paradossi come la fragola biologica che viene dalla Nuova Zelanda.
Non tutti gli alimenti che consumeremo potranno soddisfare questi requisiti ma almeno per quelli che costituiscono la base della nostra alimentazione ci possiamo provare.
Dove trovare questi prodotti? Acquistando direttamente dai produttori, cosa non banale per chi vive lontano dalla campagna. Per questo, e dal desiderio di riappropriarsi del proprio potere d’acquisto, nella seconda metà degli anni ’90 sono nati i primi Gruppi di Acquisto Solidale. Ora sono circa 700 in Italia di cui 200 solo a Milano.
I GAS stanno crescendo e cominciano a farsi sentire anche politicamente e a esercitare il proprio potere anche a livello di politiche del territorio. Vedi ad esempio la “Lettera ai candidati sindaco del Comune di Milano” (sostenuta da Intergas e da diversi GAS molto attivi come il Gas Lola), o la “Lettera alla Provincia di Roma sugli interventi di sostegno”, la raccolta firme contro la privatizzazione dell’acqua.
Non si tratta quindi solo di un’alternativa al supermercato, ma di una scelta consapevole che può arricchire anche umanamente. Naturalmente bisogna dedicargli un po’ del nostro tempo, ma a beneficiarne saranno anche l’economia locale e il territorio. Con la possibilità di instaurare rapporti di fiducia con i produttori e avere accesso a prodotti di altissima qualità che non arrivano sugli scaffali dei supermercati perché le produzioni sono piccole e artigianali.
Per conoscere i GAS potete consultare il sito Retegas (Intergas per la Provincia di Milano e Gasroma per il Lazio) dove ci si può iscrivere e partecipare a incontri e acquisti.
* blog ecocucina.org
sabato 23 aprile 2011
A Roma Tre arriva il Car pooling per gli studenti

L’Università Roma Tre è il primo ateneo romano ad aver attivato un Servizio on-line di Car pooling che mette in contatto tra loro studenti che utilizzano un mezzo privato per frequentare le lezioni e provengono dalla stessa zona della città. E’ un servizio messo a punto dal Mobility Manager dell’Ateneo, Piero Cappuccini e dall’Area Sistemi Informativi.
Tutti gli studenti e le studentesse di Roma Tre, 40mila in tutto, potranno indicare sulla mappa il punto dal quale partono solitamente per recarsi all'università e scegliere la destinazione. Gli studenti potranno visualizzare sulla mappa altri studenti che si trovano nelle vicinanze, con cui è possibile mettersi d’accordo su orari e destinazione. Utilizzeranno lo strumento google map ormai conosciuto da tutti. Già nei primi giorni di attivazione del servizio, dopo una sperimentazione nel mese di marzo, si sono iscritti 500 studenti. I ragazzi potranno risparmiare sulle spese di viaggio, dare il loro contributo per il rispetto dell'ambiente e fare anche nuove amicizie. Sarà possibile creare equipaggi di due o più persone.
Tutto questo, assicura l'ateneo, accadrà nel pieno rispetto della privacy. Il sistema mette in contatto 2 o più utenti attraverso la mail istituzionale di Ateneo, a cui gli studenti devono registrarsi. L’Università Roma Tre garantirà che sia il mittente che il destinatario risultino essere studenti iscritti all’Ateneo.
Tutti gli studenti e le studentesse di Roma Tre, 40mila in tutto, potranno indicare sulla mappa il punto dal quale partono solitamente per recarsi all'università e scegliere la destinazione. Gli studenti potranno visualizzare sulla mappa altri studenti che si trovano nelle vicinanze, con cui è possibile mettersi d’accordo su orari e destinazione. Utilizzeranno lo strumento google map ormai conosciuto da tutti. Già nei primi giorni di attivazione del servizio, dopo una sperimentazione nel mese di marzo, si sono iscritti 500 studenti. I ragazzi potranno risparmiare sulle spese di viaggio, dare il loro contributo per il rispetto dell'ambiente e fare anche nuove amicizie. Sarà possibile creare equipaggi di due o più persone.
Tutto questo, assicura l'ateneo, accadrà nel pieno rispetto della privacy. Il sistema mette in contatto 2 o più utenti attraverso la mail istituzionale di Ateneo, a cui gli studenti devono registrarsi. L’Università Roma Tre garantirà che sia il mittente che il destinatario risultino essere studenti iscritti all’Ateneo.
da Eco dalle città martedì 19 aprile 2011
mercoledì 20 aprile 2011
Roma - mercoledì 20 Aprile in Piazza Montecitorio, ore 14,30
Roma - mercoledì 20 Aprile
in Piazza Montecitorio
ore 14,30
SIT-IN di SOS RINNOVABILI
SOS Rinnovabili ha organizzato un sit-in di protesta in concomitanza con la Conferenza Unificata dove si discute il Quarto Conto energia.
Il MSE (Ministero Sviluppo Economico ) ha consegnato ieri alle Regioni, in occasione di un incontro tecnico, la bozza di decreto per il Quarto Conto energia, messa a punto di concerto con il Ministero dell’Ambiente.
Mercoledì 20 aprile il provvedimento dovrebbe andare all’esame della Conferenza Unificata..
Mercoledì 20 aprile il provvedimento dovrebbe andare all’esame della Conferenza Unificata..
Firma l’Appello su www.sosrinnovabili.it
martedì 5 aprile 2011
Metodo del Consenso
Il metodo del consenso è una forma per prendere decisioni di modo che esse siano cooperative e non coercitive. Sebbene sia in sé piuttosto semplice, di solito richiede qualche sforzo per essere capito e praticato, e un po’ di esperienza per funzionare bene. In breve: un gruppo di persone si riunisce, solleva una questione, la discute, ipotizza varie soluzioni e sceglie quella che soddisfa l’intero gruppo.

Il consenso dà alla gente il potere di prendere decisioni, e allo stesso tempo richiede a ciascuno di assumere responsabilità per tali decisioni. Non rinuncia al potere (è potere-insieme), non chiede di trasferire responsabilità su rappresentanti, ma domanda che noi la si assuma completamente.
continua su: http://www.gruppocinqueterre.it/node/770
sabato 2 aprile 2011
Idee e contenuti per un progetto di rete italiana degli Ecologisti e Civici
Bologna: sabato 9 - domenica10 Aprile
Seminario:
Idee e contenuti per un progetto di rete italiana degli Ecologisti e Civici
Piazza Verdi 2 c/o La Scuderia * sabato 9 ore 15-20,30 - domenica 10 ore 10,30-17,30
( contatti: ecoretecivica@gmail.com )
Sabato 9 e Domenica 10 Aprile si svolgerà a Bologna un seminario nazionale a inviti, un primo incontro di confronto
per un progetto di rete italiana degli Ecologisti e Civici
I contenuti del progetto da costruire sono:
* come organizzarsi per la conversione ecologica dell’economia e la tutela del territorio, dei beni comuni e del benessere di tutte le specie viventi che lo abitano; per nuovi strumenti della democrazia diretta, per la giustizia sociale, per un movimento di liberazione dalla corruzione nel nostro paese.
Nell’immediato per il successo delle campagne referendarie del 12 -13 giugno.
* quali regole minime sono necessarie per la gestione interna del progetto, per definire i criteri di partecipazione ad eventuali elezioni di qualsiasi livello per contribuire a cambiare il paese, per contenere e contrastare privilegi di casta, ridurre il peso del sistema dei partiti tradizionali, l'entità degli emolumenti e la riduzione del numero di mandati.
* come promuovere ed affermare una nuova cultura trasversale e oltre ogni schieramento politico, culturale e religioso tradizionale, rivendicando il diritto-dovere ad una relazione armonica tra uomo e natura, tra esseri umani, tra uomo e donna, e all’interno dell’uomo tra vita e coscienza.
Le basi comuni di valutazione sono:
1) c’è una crisi economica, finanziaria, energetica, ecologica, sociale, politica.
2) c’è un’emergenza legalità, mafia, corruzione, crisi dei partiti e prevalere di logiche di casta.
3) la ricerca di profitti sempre più grandi per pochi si traduce per molti in sofferenza, inquinamento, corruzione,
guerre, crescenti disuguaglianze.
4) riconosciamo che la coscienza sociale e ambientale deve guidare le scelte politiche, che serve una economia solidale
che crei ricchezza condivisa e lavoro e sostituisca l’economia dello sviluppo illimitato, del consumismo e dello
spreco.
5) che è necessario un nuovo spazio politico autonomo, distinto e distante dai partiti attuali, inadeguati a farsi
protagonisti del cambiamento.
6) che i protagonisti devono unire movimenti, associazioni, gruppi civici e superare la frammentazione esistente
7) che vogliamo una organizzazione non piramidale, a rete, capace di garantire la partecipazione e la sovranità dei
cittadini, con l’autonomia decisionale dei livelli comunali, regionali e nazionale.
8) che vogliamo favorire la progressiva aggregazione di un nuovo movimento politico capace di affiancarsi alla
“moltitudine inarrestabile” che si sta affermando in Europa e nel mondo.
per aderire al seminario rispondi alla proposta di INVITO segnalando la tua ADESIONE personale e l’eventuale SOSTEGNO del tuo gruppo o associazione rispondendo a questa email :
Per il Comitato Promotore 10 Aprile: Piero Aimasso - Anna Andorno - Giovanni Chiambretto - Maurizio Di Gregorio
L’incontro si svolgerà in forma di seminario ad inviti
si richiede un contributo di 10 euro o 15 euro con il pranzo-buffet della domenica
seguirà programma dei lavori
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