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martedì 25 ottobre 2011

Napoli: hasta la victoria, siempre!

di Alex  Zanotelli

E’  un momento questo di gioia e di festa per Napoli perché è diventata la capitale italiana dell’acqua pubblica, la “Parigi d’Italia”. Infatti oggi 26 ottobre  2011, il Consiglio Comunale di Napoli , in seduta pubblica e solenne al Maschio Angioino, vota la ripubblicizzazione del servizio idrico, che sarà gestito da un Ente di Diritto Pubblico ,”Acqua Bene Comune Napoli “ in sostituzione dell’Arin Spa. Napoli diventa così la prima grande città italiana che decide di ‘obbedire’ al Referendum sull’acqua (12-13 giugno 2011),ripubblicizzando la propria acqua e ripudiando la formula della Spa.


E’ una grande lezione che questa città così  bistrattata dona a tutto il paese. Per questa vittoria  siamo grati al nostro sindaco L.De Magistris e al prof. A.Lucarelli, assessore ai Beni Comuni, ma soprattutto dobbiamo dire grazie alla tenacia e alla grinta dei Comitati Campani per l’acqua pubblica. Sono loro i veri artefici di questa straordinaria vittoria: è la cittadinanza attiva di questa città e regione , che si è impegnata a fondo e per lunghi anni, per difendere la Madre, l’acqua, la madre di tutta la vita. Infatti è dal 2004, quando i 150 comuni di Napoli e Caserta avevano votato la privatizzazione dell’acqua, che i comitati  si sono battuti per ottenerne la ripubblicizzazione . Uno straordinario impegno dei comitati è riuscito, in meno di due anni, a rovesciare quella decisione. Il 31 gennaio 2006 i sindaci di Napoli e Caserta ne votarono la ripubblicizzazione . Fu però una vittoria di Pirro, perché non fu mai tradotta in atto amministrativo per la netta opposizione di Bassolino-Iervolino. Ma il movimento non si è mai arreso e , aiutato da notevoli figure come il prof. A.Lucarelli e l’avv. M. Montalto, è riuscito a contenere le forze privatizzatrici. La svolta è arrivata con l’elezione di De Magistris a sindaco di Napoli (l’acqua pubblica era  uno degli obiettivi della sua campagna elettorale) e con  la vittoria del Referendum sull’acqua . Infatti il primo atto da sindaco  è stato quello di scegliere il prof. A.Lucarelli come Assessore ai Beni Comuni(il primo in Italia!) con delega sull’acqua .Ed è Lucarelli che  ci ha portato a questa grande vittoria . segue...
venerdì 21 ottobre 2011

Rifiuti zero: manifestazione a Roma


Roma: sabato 5 novembre ore 10 in Piazza SS. Apostoli

La manifestazione è convocata dai comitati ed associazioni che fanno capo alla Rete Zero Waste Lazio, costituita recentemente insieme al prof. Paul Connett a Ladispoli, e vuole essere la prima iniziativa in cui cui i CITTADINI ED AMMINISTRATORI DELLA PROVINCIA DI ROMA vanno a chiedere conto alla PREFETTURA- Palazzo Valentini (di fronte a piazza SS.Apostoli) di come ANCORA UNA VOLTA SI VUOLE SCARICARE SUI COMUNI CONFINANTI il problema irrisolto della gestione illegittima dei rifiuti di ROMA.

Saremo insieme a TUTTI I COMITATI dei tre siti individuati dal Prefetto per APRIRE NUOVE DISCARICHE, mentre noi gli abbiamo chiesto un Piano Straordinario di Raccolta porta a porta per Roma, unico rimedio all'abbattimento dei rifiuti indifferenziati raccolti con il pessimo sistema dei cassonetti stradali, e mentre stiamo sostenendo AL CONSIGLIO REGIONE LAZIO che si approvi la LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE PER RIFIUTI ZERO oggi in discussione e di cui chiediamo l'approvazione PRIMA DEL PIANO RIFIUTI ADOTTATO, visto che la attuale Legge Regionale in vigore è del 1998 !!!

Mentre si sono succedute due leggi fondamentali NAZIONALI come il Decreto discariche n. 36/2003 ed il Codice ambientale n. 152/2006 IL LAZIO E' FERMO AL 1998 !!!! FUORI LEGGE !!! E' PERCIO' FONDAMENTALE MANIFESTARE LA NOSTRA PROPOSTA ALTERNATIVA PER RIFIUTI ZERO A ROMA ED IN TUTTO IL LAZIO, MA ANCHE IL NOSTRO DISSENSO ALL'APERTURA DI TRE NUOVE DISCARICHE che non cambiano il sistema di gestione dei rifiuti che sinora ha prodotto il MOSTRO-MALAGROTTA ora forse TRIPLICATO !!!!

VI CHIEDIAMO DI ESSERE IN PIAZZA CON CARTELLI, STRISCIONI, MA SENZA
BANDIERE DI PARTITO !!! GRAZIE
Rete Zero Waste Lazio
giovedì 20 ottobre 2011

Napoli: per una Rete Europea per l'Acqua Pubblica

A Napoli il 10 - 11 Dicembre per  la Rete Europea per l’Acqua Pubblica


Dopo molti anni di lavoro comune e dopo molte tappe – fra cui la costituzione di un Forum nazionale e l’elaborazione di una proposta dilegge d’iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell’acqua- i movimenti italiani per “l’acqua bene comune” hanno ottenuto una straordinaria vittoria nel recente referendum contro la privatizzazione del servizio idrico integrato. Una vittoria che non parla solo all’Italia ma all’intera Europa e che dà maggior forza a chi, in tutto il continente, lotta contro la privatizzazione di questo bene vitale, simbolo dei beni comuni, proponendo un modello di gestione pubblica e democraticamente partecipata da cittadini e lavoratori.
Allo stesso tempo bisogna essere consapevoli che una vera e definitiva vittoria contro i processi di privatizzazione può essere oggi ottenuta facendo un ulteriore salto: spostando l’iniziativa a livello europeo. Invertire la rotta intrapresa dalla Commissione e fermare nel continente i processi di privatizzazione dell’acqua può costituire il cuore di “un’altra Europa”, fondata sui diritti e sull’accesso universale ai beni comuni anzichè sul mercato e sui profitti.
Sono molti i segnali positivi che provengono anche da altre parti del continente, dalla vittoria referendaria a Berlino sino a casi di clamorose ripubblicizzazioni, come quella voluta dall’amministrazione della città di Parigi. Ci sono anche importanti processi in atto, come la costruzione di un Forum mondiale alternativo dell’acqua a Marsiglia nel marzo del 2012.

Tutto questo lascia pensare che i tempi sono maturi per dare vita ad una rete europea che metta assieme – in uno spazio comune – tutti i movimenti, i sindacati, le associazioni e i gruppi sociali che lottano in Europa per l’acqua bene comune. Una rete che possa definire una “piattaforma condivisa”, ossia gli elementi di fondo di un’azione e di un progetto comune, identificando di volta in volta campagne e strumenti da adottare, come ad esempio la nuova ICE (iniziativa dei cittadini europei). Se i soggetti sociali europei che lottano per l’acqua saranno in grado di coordinarsi ed elaborare una piattaforma condivisa in vista di marzo 2012, questo rafforzerà enormemente il Forum Mondiale Alternativo dell’Acqua (FAME), dove, assieme alle reti di tutto il mondo, ci troveremo a fronteggiare le grandi multinazionali globali dell’acqua.
La proposta  è dunque quella di intraprendere un percorso che  porti ad elaborare una piattaforma condivisa a livello europeo. Con l'importante tappa del 10 e 11 dicembre Napoli, città italiana che sta avviando un processo di ripubblicizzazione della gestione dell’acqua come Parigi, si candida a divenire un “simbolo” e un concreto esempio del fatto che ripubblicizzare è possibile, subito.

giovedì 6 ottobre 2011

Il tesoro delle frequenze a cui lo stato rinuncia

di Giulio Sensi  *

Una delle occasioni per trovare le risorse per ridurre il deficit e scongiurare una crisi del debito era a portata di mano, ma, come da copione, chi governa questo paese non ha voluto vederla.
Nel passaggio, tutt'ora in corso, dall'analogico al digitale c'è stata una moltiplicazione delle frequenze televisive: nello spazio di un canale analogico ce ne stanno circa 5 digitali. Attualmente le televisioni pagano allo stato circa l'1% dei propri ricavi per utilizzarle. Le frequenze sono un bene pubblico che lo Stato dovrebbe utilizzare per favorire il tanto decantato pluralismo dell'informazione.

Nel Regno Unito circa un terzo delle frequenze verrà messo in vendita all'asta, in Francia si è stimata in 25 miliardi di euro la cifra che potrebbe ricavare lo Stato, negli Stati Uniti sono stati già incassati 19 miliardi di dollari.

In Italia l'Agcom ha approvato una delibera per la completa digitalizzazione delle reti televisive italiane in cui si prevede la totale assegnazione delle frequenze alle televisioni nazionali: quattro canali a Rai e Mediaset, tre a Telecom Italia, due a Rete A (Gruppo Espresso-Repubblica), uno ad Europa TV.

Per non creare differenze di trattamento con la tv commerciale Mediaset, l'Agcom ha deciso di affidare le frequenze rimaste tramite asta non competitiva (beauty contest), non al rialzo, ma sulla valutazione dell'offerta di programmi.
In questi giorni il Pd e l'Italia dei Valori hanno chiesto al governo di recuperare 4 miliardi, circa un decimo della manovra, dall'asta delle sei frequenze che devono ancora essere assegnate con il "beauty contest".

Una proposta interessante che risolverebbe una parte dei problemi del deficit, ma non quello del mercato televisivo italiano. La maggior parte delle frequenze sono già state assegnate alle grandi televisioni dell'oligopolio italiano le quali trasmettono pagando molto poco. Basterebbe chiedere anche a loro di rinunciare a questo ennesimo privilegio.

* dal blog:  Non chiederci la parola     22 agosto 2011

Lazio: 4 nuovi bandi per imprese innovative


di Alessandro Vinciarelli *

Regione Lazio: lanciati 4 nuovi bandi da 58 milioni di euro (POR - Fondi Europei) per investimenti nello sviluppo delle imprese innovative del territorio (start-up, spin-off, Pmi e micro-imprese).
Pmi innovative: in arrivo 4 nuovi bandi dell'Asse I (Ricerca, innovazione e rafforzamento della base produttiva) finanziati grazie ai Fondi Europei del POR Lazio 2007-2013 (58 milioni di euro). Le imprese laziali che intendono realizzare progetti ad alto contenuto innovativo, dunque, potranno beneficiare di ben quattro nuove iniziative regionali.

Primo bando: 4 milioni di euro saranno messi a disposizione di start-up e spin-off, capaci di portare sul mercato i risultati di ricerche condotte da università e organismi di ricerca del Lazio.

Secondo bando: 20 milioni di euro del bando co-research sono invece destinati allo sviluppo di sinergie tra ricerca pubblica e privata, favorendo le aziende con agevolazioni fino a 300mila euro, per progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale.

Terzo bando: dispone di 30 milioni di euro sono destinati alla micro-innovazione, ossia a l finanziamento di micro e piccole imprese di produzione, per realizzare progetti di innovazione di 12 mesi. I finanziamenti potranno coprire anche il 70% del progetto e il 50% dei materiali utilizzati.

Quarto bando: gli ultimi 4 milioni sono quelli destinati ai voucher per l'innovazione, che sovvenzionano il 70% delle spese delle Pmi per acquistare varie tipologie di servizi, tra cui i servizi tecnologici e quelli per l'aggiornamento gestionale e per la crescita dell'impresa.
L'annuncio è stato fatto da Renata Polverini, presidente della Regione Lazio, alla conferenza "Più valore a chi innova", in un intervento congiunto con l'assessore regionale al Bilancio, Programmazione economico-finanziaria e partecipazione, Stefano Cetica.

* fonte: Filas                                  lunedì 3 ottobre 2011