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giovedì 30 settembre 2010

Lazio: associazioni unite per promuovere “L’Anticasta”


il libro sull’Italia che funziona

 

Nei giorni 22 e 23 ottobre 2010 in alcuni comuni laziali si terrà, grazie all’iniziativa di diverse associazioni socio-culturali, la presentazione del libro “L’ANTICASTA: L’Italia che funziona” di Michele Dotti e Marco Boschini.
Un appassionante viaggio – arricchito anche da un DVD - nei comuni virtuosi, alla scoperta di persone e progetti che se non fossero veri sembrerebbero incredibili. Un libro per quanti sognano ancora di “cambiare il Paese”, piuttosto che di “cambiare Paese”.
“Uno schiaffo all’immobilismo della politica e agli sprechi della CASTA, l’esempio concreto che un altro modo di fare politica non solo è possibile, ma si sta già facendo. Realtà straordinarie dal punto di vista del risparmio energetico ed economico, della mobilità sostenibile, della produzione di energia da fonti rinnovabili, della gestione dei rifiuti, dell’acqua e del territorio…
Successi indiscutibili che mostrano la concretezza di scelte alternative divenute possibili attraverso un grande coinvolgimento della popolazione, chiamata a partecipare attivamente alle decisioni che riguardano l’intera comunità. Migliaia di cittadini impegnati nella costruzione di un domani migliore… un’altra Italia, fatta di tante persone oneste - non solo nella società civile, ma anche nelle istituzioni locali - che si battono ogni giorno per un paese migliore e che stanno già dimostrando con i fatti che le alternative concrete esistono. Il cambiamento, ancora una volta nella storia, non può che partire dal basso. E per fortuna questo sta già accadendo!”
Il libro contiene contributi di Alex Zanotelli, Francesco Gesualdi, Franca Rame, Maurizio Pallante, Jacopo Fo, Andrea Segré, Edoardo Salzano
Michele Dotti e Marco Boschini saranno venerdì 22 ottobre a Zagarolo e Albano Laziale e sabato 23 faranno tappa ad Aprilia, Labico, Genzano di Roma e Ostia.
L’iniziativa è organizzata da Lilith, Liberidanubi, Salviamo il lago Albano, Per il bene comune, Labicocca, Rete dei cittadini per Aprilia, Amici di Beppe Grillo-Genzano, Amici del Movimento 5 Stelle XIII Municipio Roma, Ostia che cammina. Ad Aprilia l’evento sarà patrocinato dall’amministrazione comunale.



domenica 26 settembre 2010

Firenze: Appello dell'assemblea dei movimenti per l'Acqua



Noi donne e uomini dei movimenti sociali territoriali, della cittadinanza attiva, del mondo dell'associazionismo laico e religioso, delle forze sociali, sindacali e politiche, del mondo della scuola, della ricerca e dell'Università, del mondo della cultura e dell'arte, del mondo agricolo, delle comunità laiche e religiose che in questi anni e in tutti i territori:
·                                 abbiamo contrastato la privatizzazione del servizio idrico, perché sottrae alle collettività un diritto essenziale alla vita;
·                                 abbiamo promosso e partecipato, nel Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua o in altri percorsi, a iniziative ed azioni, socializzando i saperi e le esperienze, rafforzandoci reciprocamente, allargando la sensibilizzazione e il consenso;
·                                 abbiamo promosso con oltre 400.000 firme una legge d'iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell'acqua e la sua gestione partecipativa;
·                                 abbiamo promosso mobilitazioni territoriali, manifestazioni nazionali e appuntamenti internazionali per riappropriarci di ciò che a tutti appartiene, per garantire a tutte e tutti un diritto universale, per preservare un bene comune per le future generazioni, per tutelare una risorsa naturale fondamentale;
·                                 abbiamo promosso una campagna referendaria che si è conclusa con lo straordinario risultato di oltre un milione e quattrocentomila firme raccolte
consapevoli del fatto che
·                                 il voto referendario apre una stagione decisiva per l'affermazione dell'acqua bene comune e della sua gestione pubblica e partecipativa;
·                                 la battaglia dell'acqua è assieme una battaglia contro il pensiero unico del mercato e per una nuova idea di democrazia;
·                                 la privatizzazione e la mercificazione dell'acqua e del servizio idrico è incompatibile con conservazione della risorsa acqua, degli ecosistemi e più in generale dell'ambiente;
·                                 una vittoria ai referendum della prossima primavera potrà aprire nuove speranze per un diverso modello economico e sociale, basato sui diritti, sui beni comuni e sulla partecipazione diretta delle persone;
facciamo appello
a tutte le donne e gli uomini di questo paese
perché, in questi mesi che ci porteranno al referendum si apra una grande stagione di sensibilizzazione sociale sul tema dell'acqua, e si produca, ciascuno nella sua realtà e con le sue attitudini e potenzialità, uno straordinario sforzo di comunicazione sull'importanza della vertenza in corso e sulla necessità del coinvolgimento di tutto il popolo italiano, con l'obiettivo di arrivare all'affermazione dei tre referendum abrogativi.
Tutte e tutti assieme possiamo affermare l'acqua come bene comune, sottrarla alle logiche del mercato, restituirla alla gestione partecipativa delle comunità locali.
Tutte e tutti assieme siamo coinvolti nel problema e possiamo divenire parte della soluzione.
Il tempo è ora. Perché si scrive acqua e si legge democrazia.

Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
Comitato Promotore dei referendum per l'Acqua Pubblica
Firenze, 18-19 Settembre 2010
martedì 21 settembre 2010

Latina: COMITATO LIBERAENERGIA martedì 21 settembre ore 18,30



COMITATO LIBERAENERGIA

È in formazione a Latina contro lo sviluppo del nucleare e a sostegno delle energie rinnovabili

si riunisce martedì  21 settembre ore 18:30 presso Legambiente
Centro Lestrella quartiere Nuova Latina (ex Q4) Viale Paganini n. 76
                                                                                            ( info:  jessibri@hotmail.com )
domenica 19 settembre 2010

Tre bandi per un Lazio eco-sostenibile


Incentivi per una regione "verde"
Alla fine di novembre verranno erogati i fondi ed entro il 2010 verranno avviati i cantieri
Nel Lazio verranno erogati 38 milioni di euro, assegnati a seguito della partecipazione a tre bandi per la promozione di impianti solari, illuminazione a basso consumo e maggiore efficienza energetica in scuole, Comuni, ospedali, scuole e pmi del Lazio. Un vero e proprio ‘Green New Deal Regionale’ quello che ha annunciato oggi Filiberto Zaratti, assessore regionale all’Ambiente e alla Cooperazione tra i Popoli con cui si spera di mettere in moto un meccanismo che permetta a piccole e medie imprese di trovare “nuova linfa”.
“Entro novembre 2009 saranno erogati i contributi ed entro il 2010 dovrebbero cominciare i cantieri”, ha spiegato Zaratti.
‘‘Nel 2005 il Lazio produceva solo 1 Megawatt tra fotovoltaico ed eolico. Oggi ne produciamo 24 con il fotovoltaico e 9 con l’eolico, e contiamo di arrivare, entro il 2009 a 150 megawatt immessi in rete e a 500 megawatt di impianti autorizzati”.

venerdì 17 settembre 2010

Ecologisti nel mondo


Ecologisti nel mondo
news
  Australia  Verdi al governo: I Verdi sono i "vincitori morali" delle elezioni politiche in Australia e la governeranno entro pochi giorni. Ne i conservatori , ne i socialisti erano  in grado di governare malgrado il sistema maggioritario con collegio uninominale nella camera bassa .
Il  balzo dei Verdi dal 7,8% al 12% circa e la loro vittoria su conservatori e laburisti in alcuni collegi li ha portati ad entrare per la prima volta nella Camera bassa ed essere determinanti per il governo. Julia Gillard, il primo ministro uscente e leader laburista ha dovuto accordarsi con loro per tornare al governo. Fra i temi prevalenti della loro campagna elettorale oltre al problema dei gas serra  iVerdi e il loro leader  Bob Brown, hanno  ribadito la richiesta di tassazione dei profitti dei colossi minerari ( 2 miliardi )da investire nelle scuole.

  Colombia  Il Verde Mockus è stato sconfitto alle elezioni presidenziali dal candidato della destra Santos ma il successo del Partito Verde, diventato seconda forza del paese superando le forze della sinistra, ha avuto un forte eco nell’ America latina. In un paese sconvolto da decenni di sangue, guerriglia, rapimenti delle FARC, repressioni poliziesche e criminalità dilagante  la espressione nonviolenta degli ecologisti e le singolari azioni “ educative” di Mockus come sindaco di Bogotà, hanno ridato grandi speranze a milioni di colombiani .

  Brasile  La senatrice verde Marina Silva, sarà la candidata degli ecologisti  alle elezioni  presidenziali di ottobre. Oltre che per le  lotte in difesa dell’Amazzonia  la esponente dei Verdi è  nota per aver  criticato aspramente il presidente Luiz Lula da Silva per «omissione e silenzio» rispetto alla repressione del Governo cubano nei confronti dei dissidenti politici ed anche per i rapporti troppo poco critici con l’Iran.

  Germania  Sono in ulteriore espansione i consensi ai Gruneen tedeschi ormai stabilmente terza forza poltica nel  paese (circa 12% nelle ultime elezioni politiche ed europee) : La nuova coalizione Democristiani e Liberali  non tiene più, in particolare per il crollo di consensi dei secondi, il sistema bipolare è fallito e recenti sondaggi danno i Gruneen addirittura al 19%, capaci di attrazione da  tutte le direzioni;  per la prima volta dal 2002 Verdi e SPD avrebbero i numeri per governare da soli. Grandi proteste sono in corso in Germania a causa della decisione della Merkel di prolungare la vita di alcune centrali nucleari che , all’epoca del governo rosso-verde erano state destinate ad una più rapida chiusura.      
  Spagna   Sta maturando anche in Spagna il progetto di aggregazione degli ecologisti, in qualche modo inspirata al modello francese di Europe ecologie, ma anche dovuta ai sorprendenti risultati delle elezioni europee di un anno fa dove gli ecologisti da sempre molto frammentati nel paese, hanno avuto un clamoroso risultato, poco  al di sotto dei Socialisti.
A lanciare l'iniziativa è la neonata fondazione ''Equo'', che mira a raccogliere le forze ecologiste della politica spagnola, promossa dall’'ex presidente di Greanpeace in Spagna, Juan Lopez de Uralde, noto per un'azione dimostrativa durante l'ultima conferenza Onu sul clima di Copenaghen e quindi sotto processo in Danimarca. Per la nuova fondazione l'obiettivo e' aggregarsi agli ecologisti presenti sul territorio e ai verdi catalani, in vista delle elezioni nazionali del 2012. La Spagna ha sostanzialmente rinunciato all’energia nucleare e gli ecologisti tentano di impedire l’ulteriore prolungamento della vita di alcune centrali esistenti (ad es. quella di Garona nei paesi baschi ). La produzione via energie rinnovabili è in grande espansione in Spagna ed è ormai decollata come nuova importante filiera di produzione. Una grande novità è stata l’approvazione da parte del Parlamento Catalano del divieto per le Corride; un vero successo sul piano dei costumi da parte di ecologisti e animalisti  accolto con entusiasmo dalla  Associazione per la difesa dei diritti degli animali (Adda), dalla “Coordinadora Verde”, “AnimaNaturalis” e da gli Ecologisti in Azione che vogliono arrivare al divieto in tutta la Spagna. Se la nuova aggregazione procederà un altro paese europeo si troverebbe potenzialmente nella condizione di vedere gli ecologisti come terza forza politica nazionale.
  Francia A Novembre si svolgerà il primo “congresso “ di Europe Ecologie l’aggregazione degli ecologisti francesi che alle elezioni europee del 2009 ha superato il 16% arrivando alla pari con i socialisti; successo confermato alle elezioni regionali dove gli ecologisti hanno eletto ben 263 consiglieri regionali e conquistato, quasi sempre in alleanza con i socialisti e la gauche, quasi tutte le Regioni francesi. Primo partito nel principale arrondissement di Parigi Europe ecologie come verdi ed ecologisti in Germania ed in altri paesi europei è stabilmente il terzo polo politico nazionale. Al congresso di novembre si sanzionerà probabilmente che Cecile Duflot, attuale portavoce dei Verts (uno dei gruppi che sostiene EE ) diventerà portavoce della nuova formazione ed Eva Joly il magistrato eletto al parlamento europeo, sarà la candidata per Europe Ecologie alle presidenziali del 2012 in contrapposizione probabile con una  socialista  ( sono 3 donne in pool- position)  e con il probabile sostituto di Nicolas Sarkozy che sembra essere in netto declino.
  Gran Bretagna  Dopo il successo del Green Party alle recenti elezioni i Verdi sono entrati per la prima volta nella Camera Bassa eleggendo la portavoce Caroline Lucas che nel collegio di Brighton-Pavilion ha battuto sia il candidato laburista che quello conservatore con circa il 34%. Il nuovo governo fra Conservatori e i liberaldemocratici di Nick Clegg è già in crisi ed in pochi mesi il provvisorio consenso alla “ terza forza” di Clegg è già crollato. In rilievo nel dibattito politico dell’isola la crisi del sistema maggioritario, che non tiene più  e la necessità del ritorno ad un sistema elettorale in qualche modo proporzionale, preso atto ormai da tutti che l’idea del bipartitismo è stata ormai da tempo rifiutata da gran parte degli elettori. Nella patria delle “transition towns” di Rob Hopkins i Verdi, visto anche il grande successo alle elezioni europee,  emergerebbero  come terzo polo del paese.   

venerdì 10 settembre 2010

Metro C di Roma, 5 miliardi senza stazioni


Una linea della metropolitana senza stazioni non si era ancora mai vista al mondo. L'opera in questione è la metropolitana C di Roma del costo di 5 miliardi di euro (il Ponte di Messina ha un costo di 4,5 miliardi di euro). Paolo Gelsomini: "Se in un’opera pubblica non viene giustificata la bontà del rapporto costi – benefici, l’opera pubblica non si può fare perché vuole dire che si spende danaro pubblico, anzi si sperpera danaro pubblico per una cosa che non serve, una linea centrale che va da San Giovanni al Colosseo e che poi prosegue fino a San Pietro senza stazioni è una cosa che se la fa uno studente, non universitario, ma di una scuola per geometri viene bocciato, è una cosa incredibile!"
                                                                                                                                  ( dal blog di Beppe Grillo )

Intervista a Paolo Gelsomini:


domenica 5 settembre 2010

25 settembre: Corteo nazionale a Roma contro Green Hill


Roma:  ore 15 – Piazza della Repubblica

Per chiudere Green Hill e tutti gli allevamenti di animali destinati ai laboratori!

Milioni di animali ogni anno vengono torturati nei laboratori di vivisezione, sottoposti ad esperimenti crudeli, sfigurati, ingabbiati, incatenati, legati ai tavoli operatori, avvelenati e lasciati soffrire e morire. Questa è la ricerca medico-scientifica portata avanti dai baroni della medicina, finanziata e avvallata dal governo. Una ricerca che prevede lo sterminio di un milione di esseri viventi nella sola Italia, ogni singolo anno. Giorno dopo giorno, agonia dopo agonia.
Questi esseri viventi sono prodotti su scala industriale dentro allevamenti specializzati, cresciuti in condizioni asettiche e creati come oggetti su cui accanirsi nella ricerca di non si sa quale soluzione ai mali che noi stessi umani abbiamo provocato.

Green Hill di Montichiari (BS) è l’unico allevamento di cani “da laboratorio” rimasto in Italia, uno dei più grandi d’Europa. Da Montichiari mensilmente 250 cuccioli di beagle vengono spediti verso
l’inferno dei laboratori farmaceutici di tutta Europa, per il profitto di una multinazionale della sofferenza che gestisce questo lager, l’americana Marshall Farm Inc.
Si tratta a tutti gli effetti di una fabbrica, dove questi animali non vedono la luce del sole, non toccano erba, non respirano aria naturale.Capannoni in cui sono stipati 2500 individui in attesa di un destino atroce.
La chiusura di un lager come Green Hill è un imperativo che ha portato migliaia di persone a battersi in prima persona e scendere in piazza, per dire NO alla vivisezione e NO alla tortura. Avere fermato i folli piani di espansione di questo allevamento, che prevedevano la costruzione di altri cinque capannoni sotterranei in cui imprigionare ulteriori 2500 cani, è stato un primo grande successo, l’inizio di un cammino in cui molte persone hanno finalmente scoperto di avere dentro di sé le potenzialità di fare la differenza ed essere parte di un cambiamento. Fermare i loro
affari, smascherare chi ha legami con questo luogo di sofferenza, aprire gli occhi sullo scottante problema della vivisezione, tenuto troppo a lungo nascosto, sono gli attuali obiettivi della campagna “Salviamo i cani di Green Hill”….
La chiusura di Green Hill potrebbe essere decretata in un attimo se dal Ministero della Salute avessero la decenza di far applicare a questo allevamento le norme della Regione Lombardia previste per tutti gli altri allevamenti di cani. La stessa Asl regionale e la stessa Regione Lombardia hanno evidenziato una discrepanza nel caso Green Hill. Adesso l’ultima parola spetta al Ministero. Qualcosa si smuove e il problema sta diventando tangibile anche per loro, che stanno attendendo le nostre mosse.

Sabato 25 settembre dobbiamo essere di nuovo in tanti, tantissimi, con l’intenzione di arrivare fino al Ministero. Manifesteremo per far sentire la voce di chi è rinchiuso in una gabbia o in un laboratorio, per pretendere la chiusura di Green Hill e di tutti gli allevamenti, per dire NO alla vivisezione, per far vedere che non siamo più disposti ad attendere oltre.
Al momento sono previsti pullman da Brescia, Milano, Torino, Bologna, Rimini, Napoli/Caserta e dalla Puglia. Altri pullman saranno confermati a breve e i contatti visibili sui nostri siti. Se volete organizzare un pullman dalla vostra città contattateci alla mail info@fermaregreenhill.net
Per contattare i gruppi che organizzano i pullman, scrivete agli indirizzi qui di seguito:
BRESCIA: brescia25settembre@yahoo.it
MILANO: milano25settembre@yahoo.it
TORINO: torino25settembre@yahoo.it
PUGLIA: puglia25settembre@yahoo.it
NAPOLI/CASERTA: napoli_caserta25settembre@yahoo.it
RIMINI: rimini25settembre@yahoo.it

mercoledì 1 settembre 2010

Il Gruppo delle Cinque Terre compie un anno


Alla fine di agosto del 2009 un piccolo gruppo, meno di 10 persone, si riuniva per 3 giorni  fra le colline liguri delle Cinque Terre decidendo di fondare il gruppo omonimo con l’obiettivo di favorire, attraverso una azione ed una elaborazione da “lobby” (cioè da gruppo di pressione politico-culturale), un possibile percorso di aggregazione, rifondazione, unificazione di tutti gli ecologisti italiani; ciò a partire dalla costatazione del superamento storico di tutte le ipotesi di rifondazione della sinistra in Italia ed in Europa, di esaurimento della esperienza ventennale dei Verdi nostrani, della insufficenza delle esperienze ricche e numerose ma frammentate, della miriade di gruppi dell’arcipelago ambientalista e delle liste civiche.
 L’elaborazione del GCT si è sviluppata, nel corso di vari momenti di discussione locali e nazionali, che hanno visto il coinvolgimento diretto di varie decine di persone di diversa provenienza e collocazione,  attraverso anche la stesura di 3 documenti di riferimento: Il documento ”Il coraggio di cambiare”, l’appello “Un'altra Italia è possibile” (700 adesioni), la proposta dei “Tavoli per la Casa Comune degli ecologisti italiani” presentata 3 mesi fa ad un seminario di ecologisti a Roma.

Nel corso dell’ultimo anno al blog ECO si sono affiancati altri  sei  siti internet (tra blog e portali) fra i quali quello principale, ( www.gruppocinqueterre.it ) nato a febbraio di quest’anno, ha progressivamente e ininterrottamente scalato, seguito dagli altri sei, le classifiche degli accessi fino a diventare uno dei  blog ecologisti più visitato e letto in Italia, anche attraverso il sostegno delle bacheche di Facebook.
Nel corso dell’ultimo anno e mezzo la consistenza e la presenza degli ecologisti in Europa e nel mondo è profondamente mutata tanto da poter parlare di un " nuovo movimento nascente degli ecologisti “ che non sono più circoscrivibili alla realtà europea e neppure confondibili con la prima e vecchia generazione dei verdi degli anni ‘80.
Alle elezioni europee del 2009 gli ecologisti hanno trionfato in Francia (Europe Ecologie), confermato la loro continua ascesa in Germania, superato il 10% in più di dieci nazioni europee portando il loro gruppo al Parlamento europeo da 43 a 56 deputati. Hanno preso il governo in Islanda con i socialisti dopo 40 anni di governi conservatori, rivinto alle elezioni regionali francesi (263 eletti), per la prima volta sono comparsi nella Camera bassa inglese malgrado il sistema dei collegi maggioritari, hanno avuto successo in varie elezioni comunali in Svizzera, hanno avuto  inaspettati successi in vari  paesi dell’Est europeo (ad esempio l’Ungheria), aumentato incredibilmente ancora i loro consensi in vari importanti Lander tedeschi. Negli Stati Uniti il Green Party è diffuso ampiamente in molti  Stati federali e Contee, mentre è bloccato dall’assurdo meccanismo maggioritario “per Stati” alle elezioni presidenziali.  Il fenomeno si estende ormai fuori dal mondo occidentale. Fra i tanti episodi citiamo la Colombia, dove il partito verde di Mockus tre mesi fa è arrivato al  ballottaggio con la destra di Santos alle presidenziali, il successo di questi giorni del Green party australiano che diventa, malgrado il maggioritario, l’ago della bilancia per qualunque coalizione si voglia fare in una delle due Camere parlamentari, la possibilità di successo in Brasile nel prossimo ottobre con la candidata Presidente Marina Silva. Partiti verdi ed ecologisti si stanno diffondendo in Asia e Africa.
 In tutti con una comune matrice genetica “ambientalista” radicale ( autonoma dalle vecchie formazioni delle destre e delle sinistre ), alla quale si affianca, con le diverse specificità locali, una vocazione nonviolenta e pacifista, multietnica e tollerante, a difesa della giustizia sociale e contro la corruzione, per la  dignità e la sicurezza sul lavoro e contro la precarietà sociale, per l’esaltazione di  una  cultura civica e democratica. Alla base il rifiuto della logica della crescita infinita e del PIL e del modello economico che negli ultimi due secoli ne è scaturito.

Storicamente sembrerebbe che stia  maturando, specie nel mondo occidentale, ma non solo , un ”terzo polo” ( in alternativa a quelli  tradizionali dei conservatori e della socialdemocrazia ) che indica una nuova possibilità per l’intero Pianeta, sia nel modello economico, sia nel modello sociale, sia nella sfera culturale e perfino in quella intima e spirituale.
Nei paesi islamici e del Medio Oriente  questa nuova possibilità si scontra frontalmente con i movimenti e le organizzazioni statali su base religiosa e non democratica di diversa connotazione. 
Di questo fenomeno planetario, ben descritto dal volume Blessed Unrest ( Benedetta irrequietezza ) di Paul Hawken e da tanti altri autori, intellettuali e militanti di varie parti del Pianeta quasi nulla traspare nell’informazione e nei media italiani che, esaurita la fase della descrizione “folcloristica” degli ambientalisti di fine anni’80, semplicemente hanno scelto il silenzio, la censura o la denigrazione, facilitati anche dalla  debole esperienza dei verdi italiani mai decolllati al di sopra del 2-3% nelle scadenze elettorali generali, dissanguati da diatribe interne, in parte assorbiti nelle logiche di casta della politica nostrana, oltre che da un sotterraneo ma aperto boicottaggio di parti della  sinistra italiana attraverso quella parte dell’informazione che vi fa riferimento. 

Nei più di 1000 articoli, documenti, interviste, pubblicati dai blog dell’area del GCT  in poco più di un anno, molte decine (quasi un centinaio) danno informazioni e valutazioni su questo fenomeno ecologista internazionale; quasi da soli perfino nel mondo libero della rete web. Per quanto riguarda l’Italia, il variegato e diffuso universo ecologista si mostra carente di  leader adeguati , di un progetto di aggregazione, subalterno e spesso cannibalizzato dalle chimere della sinistra moderata ed estrema, che nel frattempo si consuma in una serie infinita di crisi e rifondazioni regalando l’Italia ad un Berlusconi qualche anno fa considerato finito. Per questo  abbiamo parlato più volte di anomalia e di medioevo  italiani.
Che cosa sono, se non anomalie di una transizione infinita, partiti e gruppi come l’Italia dei valori,  Sinistra e Libertà, lo stesso  Movimento di Grillo, per non parlare delle decine  di micropartitini più o meno ecologisti, civici, di sinistra, che non hanno o non cercano riferimenti nella realtà euopea o internazionale ? che non hanno una vocazione culturale definita ?, che non riescono a collocarsi in modo chiaro neppure nel Parlamento europeo ? i cui programmi, quando esistono, sono a volte una “variabile dipendente”  dalla contingenza politica? (sulla TAV, sugli Inceneritori, sugli Interventi militari all’estero, sul Nucleare, sui Contratti di lavoro precario, sui Costi della politica, sull’Informazione, sulla Giustizia, sul Federalismo, sul Conflitto di interessi, sul modello di Mobilità basato sull’auto, sulla Laicità dello Stato, sui Sistemi elettorali, sui Beni Pubblici fondamentali, sul contenimento  dello Sviluppo urbanistico e del Consumo di territorio, etc..etc.. )
Nel corso di un anno di lavoro, al termine del quale si presenta per il piccolo GCT l’alternativa di darsi una forma di organizzazione adeguata alla possibilità di svolgere un ruolo o ridimensionare i propri obiettivi ad una marginale elaborazione culturale, abbiamo sviluppato progressivamente idee e ipotesi di un “Progetto” per la transizione ad una fase nuova, che non sarà nè breve, nè facile, nè scontata; lo abbiamo scritto in gran parte; se riusciremo lo completeremo e diffonderemo in tempi brevi come contributo per chi è disponibile a percorrere una nuova strada verso una “nuova frontiera” che porti gli ecologisti italiani a collocarsi in modo adeguato con le loro specificità nel panorama internazionale.

E’ utile accennare sinteticamente ai punti fondamentali che ci sembrano degni di una discussione diffusa:
1)    Ciò che serve è una nuova aggregazione larga, maggioritaria, pluralista, partecipata, gli Ecologisti italiani, che ha come riferimento l’esperienza degli ecologisti nel mondo, la loro cultura, i loro temi  e le loro forme di rappresentanza politica e istituzionale ( nel Partito verde europeo, nel Parlamento europeo, nel coordinamento dei greens internazionale) .Un nuovo movimento che ha poco a che fare con il vecchio ambientalismo, con la storia circoscritta dei verdi locali; tanto meno con i percorsi di rifondazione delle varie sinistre italiane.
2)    La forma migliore di organizzazione di questo movimento sembra essere federativa, su  base regionale, che appare la più adeguata a mantenere un rapporto reale con il territorio, i cittadini, le specificità locali; senza rinunciare alla necessità di una espressione nazionale attraverso la “confederazione” di 21 realtà regionali autonome.
3)    Gli Ecologisti devono affiancare ad un cuore verde e ambientalista  una vocazione " riformatrice” ed una vocazione  “sociale” facendosi carico del fallimento delle diverse sinistre attraverso una nuova e innovativa elaborazione progettuale su questi temi.
4)    Il ridimensionamento delle logiche della Casta della politica e dei partiti , le connessioni con le logiche corruttive, mafiose, speculative, deve essere parte centrale del nuovo movimento (ad esempio valutando la proposta di dimezzamento delle indennità dei parlamentari, dei consiglieri regionali, dei rimborsi elettorali )
5)    Andrebbe sostenuto in modo netto e con coraggio che i sistemi elettorali realmente democratici e partecipativi si basano sul sistema proporzionale che è il sistema elettorale della democrazia;  con una adeguata soglia di sbarramento (4-5%) necessaria a favorire elementi di stabilità, evitare  l’invenzione di partitini di comodo, garantire livelli stabili di aggregazione politica.
6)    Gli Ecologisti devono svolgere un ruolo politico, culturale, propositivo, non ridursi ad esprimere solo dei NO; costruire reti dal basso, esperienze concrete di vita, di convivenza, di abitazione, di mobilità; nel territorio reale, in mezzo alla gente reale, sui problemi reali, indicando nuove e concrete possibilità di vita per tutti  gli strati sociali: più dignitosa, più felice, più libera, in un ambiente più vivibile e meno inquinato, tutelando, per quanto possibile, tutte le specie e gli esseri viventi che lo abitano.
La presenza e la partecipazione alle scadenze elettorali, per quanto necessaria ed indispensabile,  deve mantenere un ruolo secondario e non assumere caratteristiche di professione immutabile per pochi, ma esperienza momentanea per molti.

E’ evidente che una aggregazione larga , con una vocazione maggioritaria,  deve prevede un pluralismo di posizioni al suo interno ed il progressivo superamento, il coinvolgimento o il ridimensionamento delle 3-4  forze politiche “transitorie” espressioni della anomalia italiana; senza dimenticare l’invito ad un nuovo impegno dei tanti che oggi si astengono o si sono ritirati, disillusi, ,dall’impegno sociale. Già oggi in questo variegato arcipelago, i cui pezzi neppure “ si  riconoscono”  fra loro, si presentano aree diverse: una componente “moderata” che potremmo definire neoulivista; una componente “radicale” in buona parte giovanile, che ha un riferimento netto nell’ecologismo anticasta di Grillo, una vasta area, la grande maggioranza, che sta in mezzo a queste due estreme, composta da una miriade di gruppi e liste civiche, associazioni, comitati, micropartitini  ecologisti, intellettuali, attivisti della rete, che, pur a disagio, non esprimono una sufficiente vocazione propositiva all’aggregazione, forse, prima di tutto, per mancanza di proposte vere  e credibili.
Soltanto quest’area larga centrale  intermedia, nella quale probabilmente può essere collocato anche il piccolo GCT,  ha la possibilità di dare gambe ad un progetto di aggregazione; aggregazione di tanti, tantissimi,  che poi in fin dei conti hanno in comune il 90% delle proprie convinzioni e non sta scritto da nessuna parte che non si possa convivere con quel 10 % di differenze...

Se Grillo scoprisse gli ecologisti nel mondo invece del proprio egocentrismo…se Vendola si liberasse del vecchio bagaglio malconcio della sinistra… se Di Pietro decidesse che cosa è, se i Verdi fossero. ..se..se…

Non sembra che  questi siano, ad oggi almeno, i leader.. In realtà non c’è, ne forse ci sarà mai  in Italia,  nessun Cohn Bendit nostrano ( il protagonista del clamoroso successo francese) ..è bene metterselo in testa..quindi servono 100 Cohn Bendit che poi alla lunga è anche meglio.
Chi ci crede cominci a fare la propria parte, con umiltà, insieme agli altri 99..

I temi su cui agire sono chiari a tutti: il ritorno del nucleare, il dilagare degli inceneritori, la cancellazione delle opere inutili come la TAV ed un nuovo sistema di mobilità compatibile, la distruzione delle città nel traffico, nell’inquinamento e nella  cementificazione, lo smantellamento della legislazione ambientale, l’ulteriore estensione del lavoro precario, i diritti civili e di libertà individuale, il ridimensionamento della casta, delle mafie e dei corrotti, le 3-4 grandi riforme di cui il paese ha bisogno..(Mercato del lavoro, Informazione, Giustizia, Casta.. )
E per  chi  pensa che siamo dei sognatori, che il progetto è bello ma impossibile, rivendichiamo il nostro sano realismo chiedendo che qualcuno ci indichi un'altra strada, altri protagonisti, altri progetti più credibili, che ci evitino di morire in un lungo, infinito, anomalo, medioevo italiano..  
Massimo Marino