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sabato 22 giugno 2013
Boom di orti a Roma: +50% in un anno
Gli orti e giardini condivisi di Roma sono aumentati del 50 % in un anno,
passando da 100 a 150: aree pubbliche e verdi diventano il campo di
sperimentazione di nuovi modelli di spazio pubblico a contatto con la natura.
In quasi ogni quartiere della città i cittadini, davanti all'incuria dello spazio pubblico e del verde urbano, si sono rimboccati le maniche ed hanno recuperato le aree abbandonate per restituirle all'uso pubblico: così orti e giardini condivisi di Roma sono aumentanti del 50% in un anno, passando da 100 a 150.
Sono questi i dati dell'aggiornamento 2013 della mappa on line d Zappata Romana visitata ogni anno da oltre 30.000 persone, nella versione in italiano ed in inglese, per trovare informazioni, linee guida e manuali su queste attività.
"Si può fare", il messaggio alla base del lavoro di Zappata Romana, è stato dunque accolto dai romani che, davanti all'inerzia della Pubblica Amministrazione, hanno deciso di “fare” qualcosa per se stessi e per il resto della comunità: non solo orti e giardini ma anche campi di calcio, palestre, basket, aree cani o, semplicemente, la manutenzione del verde. L' Amministrazione comunale, afferma Zappata Romana, continua a rispondere alla spinta propositiva dei cittadini con la logica della “vecchia” politica: a Roma vi è un solo orto urbano comunale costato oltre 400.000 euro. Altri quattro sono in travagliata gestazione al costo di circa 70.000 euro l’uno. Il nuovo ufficio «Orti urbani» duplica competenze e procedure del preesistente ufficio «Adozione aree verdi comunali», senza apportare miglioramenti nei risultati.
Zappata Romana chiede dunque dell'Amministrazione di riconoscere e garantire ai cittadini la possibilità di partecipazione, di organizzazione e gestione degli spazi pubblici, quali orti e giardini condivisi, per finalità ambientali, culturali e di solidarietà economica e sociale.
Prima o poi, afferma Zappata Romana, si capirà l'occasione che gli orti e giardini condivisi possono rappresentare per la città.
In quasi ogni quartiere della città i cittadini, davanti all'incuria dello spazio pubblico e del verde urbano, si sono rimboccati le maniche ed hanno recuperato le aree abbandonate per restituirle all'uso pubblico: così orti e giardini condivisi di Roma sono aumentanti del 50% in un anno, passando da 100 a 150.
Sono questi i dati dell'aggiornamento 2013 della mappa on line d Zappata Romana visitata ogni anno da oltre 30.000 persone, nella versione in italiano ed in inglese, per trovare informazioni, linee guida e manuali su queste attività.
"Si può fare", il messaggio alla base del lavoro di Zappata Romana, è stato dunque accolto dai romani che, davanti all'inerzia della Pubblica Amministrazione, hanno deciso di “fare” qualcosa per se stessi e per il resto della comunità: non solo orti e giardini ma anche campi di calcio, palestre, basket, aree cani o, semplicemente, la manutenzione del verde. L' Amministrazione comunale, afferma Zappata Romana, continua a rispondere alla spinta propositiva dei cittadini con la logica della “vecchia” politica: a Roma vi è un solo orto urbano comunale costato oltre 400.000 euro. Altri quattro sono in travagliata gestazione al costo di circa 70.000 euro l’uno. Il nuovo ufficio «Orti urbani» duplica competenze e procedure del preesistente ufficio «Adozione aree verdi comunali», senza apportare miglioramenti nei risultati.
Zappata Romana chiede dunque dell'Amministrazione di riconoscere e garantire ai cittadini la possibilità di partecipazione, di organizzazione e gestione degli spazi pubblici, quali orti e giardini condivisi, per finalità ambientali, culturali e di solidarietà economica e sociale.
Prima o poi, afferma Zappata Romana, si capirà l'occasione che gli orti e giardini condivisi possono rappresentare per la città.
ecodallecittà da www.zappataromana.net, 19 giugno 2013
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2 commenti:
nice post
Packers And Movers
Movers And Packers Kolkata
Packers And Movers in Kolkata
It is inspiring to see how citizens are taking initiative and transforming neglected spaces into vibrant community gardens.
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